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Iridologia

L'iridologia indaga gli aspetti fisici e psichici dell'uomo attraverso l'osservazione dell'iride, arrivando a determinare le malattie cui è predisposto, il grado di intossicazione di un organismo e anche il tipo di comportamento che lo contraddistingue. Le radici di questa pratica che è fatta rientrare nell'ambito delle medicine alternative sono davvero antiche: guaritori e medici cinesi, egizi, esseni, greci utilizzavano l'occhio per diagnosticare i malanni dei loro pazienti. Le dimostrazioni di tale pratica si trovano nei testi antichi, in primis quelli dell'Antico Egitto, per i quali l'occhio è per l'uomo ciò che il Sole è per la Terra, e a quelli della Medicina Tradizionale Cinese in cui si legge della relazione esistente tra iride e salute psico-fisica dell'uomo. Per guardare civiltà più vicine alla nostra, come quella greca, si ricorda che Ippocrate di Cos affermava "Considerate l'Occhio, con quale arte sia costruito e con quanta mirabile finezza il corpo abbia impresso la propria anatomia nella sua immagine".


Nei testi moderni l'iridologia viene menzionata invece da Paracelso, intorno al 1400: da allora bisognerà attendere, per sentirne parlare ancora, il 1886, quando il medico ungherese Ignatz Von Peczely pubblicò il primo schema topografico dell'iride nel testo intitolato "Introduzione allo studio diagnostico per mezzo degli occhi". In questa prima mappa apparivano 35 punti, corrispettivi ad altrettanti organi. Il lavoro di Von Peczely venne in seguito "arricchito" dall'apporto di altri studiosi.

Grazie all'apporto di questi personaggi, l'iridologia si diffuse pian piano in Europa e in America. Varie le scuole che si formarono successivamente, ognuna con la propria particolarità.  Queste si differenziano tra loro non solo per i principi alla base, ma anche per il metodo. 
In Italia l'iridologia è arrivata abbastanza tardi, intorno alla metà degli anni Settanta del XX secolo, ad opera di Luigi Costacurta, autore del primo vero trattato sull'Iridologia "La grande mappa topografica delle iridi". In seguito la pratica iridologica è stata studiata da vari italiani, tra cui Siegfried Rizzi, il quale ha elaborato una sua mappa iridea sulla base di quella fondamentale di Josef Angerer, fondatore dell'omonima scuola a Monaco di Baviera in Germania; Padre Emilio Ratti, Vincenzo Di Spazio, Lucio Birello e Daniele Lo Rito per i suoi studi relativi all'orlo pupillare interno.


L’iridologia non fa diagnosi: può solo individuare un disagio partendo da certi segni. Andiamo alla ricerca delle cause del problema, e come per l’omeopatia non lavoriamo sui sintomi ma sulla persona nella sua totalità. Il che significa che prima il medico fa la diagnosi, poi l’iridologo cerca di capire cosa c’è dietro

La particolarità della scuola italiana è il suo orientamento olistico che unisce all'indagine organica anche quella energetica e psichica, tenendo fortemente in considerazione anche l'aspetto psicosomatico ed emozionale nel determinare la malattia. La vera differenza sta nel fatto che l'iridologia italiana viene usata per creare un quadro completo del malato, prima che della malattia, che viene dunque affrontata utilizzando metodi integrati che uniscono alimentazione, nutrizione, terapie energetiche, fitoterapia, omeopatia e altro ancora. In effetti, oggi la scuola italiana viene apprezzata per la sua maggior completezza rispetto ad altre. 

L’iride è legata al sistema nervoso centrale, più precisamente è regolata nelle sue funzioni da nervi che derivano dal sistema neurovegetativo e dal sistema limbico, che controlla la sfera emotiva, attraverso l’ipotalamo. È poi l’unica struttura del nostro organismo non ricoperta da membrane opache e che può essere quindi osservata direttamente senza bisogno di tagli o operazioni invasive: poiché si intossica, invecchia e soffre come il resto del corpo già la sua semplice osservazione permette di individuare una serie di disagi di tipo fisico, psichico ed emotivo. Per questo esistono svariati approcci all’interno della stessa disciplina ma i principali sono l’iridologia fisica, quella energetica, che è collegata alla medicina tradizionale cinese, e quella psicoemotiva. L'iridologo, dunque, attraverso l'uso dell'iridoscopio, osserva l'iride e la disposizione del pigmento, passando poi a valutazioni successive.

L’iride costituisce la sezione colorata dell’occhio. E’ situata tra la cornea e il cristallino ed è caratterizzata da una parte rotonda più centrale, denominata pupilla. Il termine iride deriva dal greco e significa arcobaleno. Parlando di occhio ci riferiamo ad un sistema muscolare di dimensioni estremamente ridotte, ma assai sofisticato e preciso, che consente la dilatazione delle pupille. Queste reagiscono allo stimolo luminoso in maniera uguale, il muscolo dilatatore è governato dal sistema simpatico e produce l’allargamento pupillare (midriasi) e il muscolo costrittore è governato dal sistema parasimpatico e produce un restringimento della pupilla (miosi). Il loro movimento e la loro dimensione rappresenta un sistema di valutazione del sistema nervoso in generale e l’assenza di disarmonie e difformità a questo livello è considerato indice di un buon equilibrio psico-fisico dell’individuo.