Gli occhi sono lo specchio dell’Anima e della Mente
L’iridologia interpreta i segni, i colori, le forme architettoniche della parte visibile dell’occhio e pone tali rilievi in relazione allo stato di salute dell’organismo: l’occhio diventa il microcosmo in cui si specchia il macrocosmo dell’intero corpo. L’Iridologia permette, quindi una visione d’insieme completa, ma precisa, che consente di osservare i profondi collegamenti della vita e supporta nella scelta delle terapie più appropriate che potranno essere la medicina naturale, la nutrizione, la fitoterapia, ecc.
L’iridologia moderna è nata in Ungheria, nel tardo XIX secolo. Ma le sue radici affondano negli albori della civiltà. Nella cultura egizia l’occhio è per l’uomo ciò che il sole è per il sistema solare, da qui il culto per l’occhio di Horus. Nei papiri che risalgono al 1500 a.C. compaiono riferimenti all’analisi dell’occhio in relazione alla malattie.
La Medicina Tradizionale Cinese, antica di 6000 anni, ha sempre tenuto in considerazione l’importanza dell’osservazione dell’occhio e dell’iride, legando le varie zone dell’iride, della sclera e della pupilla, agli elementi costitutivi dell’uomo secondo i principi dell’agopuntura. Si sono trovati inoltre, documenti di iridologia nelle terre di Mesopotamia in cui si fa cenno alla relazione delle variazioni dei colori dell’iride con le malattie epatiche.
L’iridologia, come si conosce oggi, nasce nel 1886, con la pubblicazione della prima mappa iridea sulla rivista Homeopätische Monatsblätter del dottor Ignatz Von Peczely. All’età di dieci anni, Von Peczely, catturò un gufo nel giardino di casa sua; nel tentativo di fuggire, il gufo si ruppe una zampa e Von Peczely notò immediatamente che gli si era formata una macchia nell’iride. A distanza di tempo, lo studioso rilevò un fenomeno simile in un’iride umana. In seguito ai suoi studi di iridologia divenne noto come “il medico che poteva formulare una diagnosi guardando negli occhi”.
Nello stesso periodo e successivamente altri ricercatori osservarono fenomeni iridei legati allo stato di salute delle persone che studiavano.
Esistono varie scuole, fra cui quella italiana che consta di vari ricercatori formati, per la maggior parte, nella scuola tedesca. L’importanza dell’occhio va ben oltre la funzione retinica, poiché possiede anche la facoltà inversa di ricezione; infatti, ha la capacità di trasmettere le sensazioni al cervello, così da esso le riceve, manifestandole poi nell’iride attraverso l’alterazione del suo tessuto e del suo pigmento, rivelando così lo stato di salute dell’individuo. I segni iridologici da analizzare sono di vario tipo; per esempio il colore dell’iride fornisce informazioni sulla costituzione del soggetto, le sue tendenze patologiche, le debolezze congenite o acquisite.
L’osservazione dell’iride, mette in luce, inoltre, segni particolari, come, per esempio, i pigmenti che si sovrappongono al colore di base, le lacune, le cripte, le ogive tra le fibre stromali, l’ampiezza della corona ed il suo bordo, gli anelli che si possono formare attorno al bordo esterno dell’iride. Ogni segno assume un preciso e specifico significato in base alla posizione in cui si manifesta e alle sue caratteristiche, secondo una mappa dettagliata.
L’Esame Iridologico offre l’opportunità di capire se esistono squilibri di base che si manifestano in patologie già in atto oppure permette di osservare il sopraggiungere di alcune malattie comprendendo quali potrebbero essere le debolezze congenite del soggetto.